Cosa è un marketplace

Un e-commerce è un sito web che permette ad un solo venditore, cioè all’Admin della piattaforma, di vendere online i propri prodotti agli utenti del sito web.
Un marketplace è quindi fondamentalmente un e-commerce, che permette a diversi venditori, di vendere i propri prodotti agli utenti del sito.
I soggetti in gioco nel marketplace pertanto sono 3:

  • Admin: Proprietario e gestore del marketplace.
  • Vendor: Venditore.
  • Utente/Cliente: Acquirente o potenziale acquirente.

Marketplace: un e-commerce con funzioni aggiuntive

È chiaro quindi come un marketplace debba possedere tutte le caratteristiche di un e-commerce, a cui vanno aggiunte quelle proprie di un marketplace per l’appunto. Quindi un marketplace dovrà possedere una dashboard (area riservata per la gestione) per l’admin e una per l’utente, un minicart, un’area carrello, un checkout, e così via.
A queste funzionalità tipiche dell’e-commerce dovranno essere aggiunte funzionalità tipiche del marketplace, come ad esempio una dashboard per il vendor, che gli consenta di visionare i propri dati e gestire il proprio profilo di vendita.

 

Esempi di marketplace

Esempi più famosi di marketplace sono non solo Amazon e Ebay, ma anche siti come Booking.com. Nel caso di Booking però, il prodotto venduto è un servizio e non un bene fisico, pertanto è necessario l’uso di calendari per la gestione delle camere.
Bisogna sempre avere bene a mente, che queste aziende, per sviluppare le web app di cui dispongono oggi, hanno investito centinaia di migliaia di dollari, se non milioni, nell’arco di anche 15 anni di operatività.

Anche lato marketing, le somme da loro investite sono enormi. Booking.com ad esempio, spende 4,4 miliardi di dollari in pubblicità online all’anno. Giusto per dare un ordine di grandezza della somma, si pensi che l’IMU sulla prima casa in Italia, vale circa 3,5 miliardi di dollari l’anno.

 

Caratteristiche che incidono su complessità e costo

Un marketplace può essere semplice o complesso. Ovviamente, una piattaforma con meno funzionalità e/o funzionalità più semplici, avrà un costo di sviluppo più basso rispetto ad un’altra più complessa. A determinare la complessità della web app è la presenza delle seguenti caratteristiche.

  • Il numero di vendordei prodotti e del carico di transazioni previste. Numeri più alti, comportano costi maggiori di sviluppo e gestione.
  • Quantità e qualità delle personalizzazioni richieste lato frontend, cioè lato estetico.
  • Gestione del catalogo dei prodotti. L’argomento è complesso, ma in linea generale basti sapere che un maggior controllo sull’ attività dei vendor ed un maggior numero di funzionalità, comportano maggiori costi di sviluppo e di gestione.
  • La presenza di un quality rating dei vendor.
  • Flusso della registrazione del vendor sulla piattaforma. Ad esempio, una creazione manuale del vendor, da parte dell’admin, comporta un costo più basso.
  • La presenza di funzionalità custom e personalizzazioni nel flusso di utilizzo della piattaforma.
  • Integrazione nel marketplace di servizi esterni, come ad esempio dei servizi Google per il calcolo delle distanze, comporta un aumento dei costi.

Pagamenti

In un marketplace generalmente, il pagamento effettuato dall’utente sulla piattaforma tramite carta di credito, viene pagato alla web app, cioè all’Admin del marketplace. Al termine del mese, la piattaforma emette il pagamento al Vendor, detratto della sua commissione.

Un esempio chiarirà il flusso dei pagamenti.
L’utente acquista un prodotto pagando 100€. I 100€ del pagamento vengono pagati con carta di credito all’Admin. Ipotizzando una commissione del 20% trattenuta dal marketplace, al termine del mese, l’Admin paga, generalmente tramite bonifico, 80€ al Vendor.

Il rapporto di vendita, pertanto, con tutte le conseguenze giuridiche che ne derivano, sarà tra utente e Vendor. Il marketplace rimane intermediario ed incassa le somme pagate dall’utente, in forza di un mandato all’incasso.

Il mandato all’incasso è un istituto giuridico che rientra nel contratto di mandato disciplinato dagli artt. 1703 c.c. e seguenti.

 

Sviluppo di un marketplace e costi

Esistono 4 modi per sviluppare tecnicamente un e-commerce e allo stesso modo, esistono 4 modi per sviluppare un marketplace.

Di seguito vediamo nel dettaglio ogni soluzione possibile con relativi costi di sviluppo. A tali costi andranno ovviamente aggiunti i costi extra sviluppo, come ad esempio i costi di marketing e di amministrazione.

Servizio cloud

In pratica ci si riferisce a Shopify, che non solo consente di creare un e-commerce ma anche un marketplace. In questo caso i costi sono bassi e si riferiscono ai canoni annui della piattaforma e dei plugin, che su Shopify si chiamano App, che vengono utilizzati. Parliamo di poche migliaia di euro all’anno. Purtroppo, questo approccio ha vari problemi. Il primo è che in realtà non si possiede alcuna piattaforma, ma semplicemente si paga un canone per utilizzare un servizio esterno. Questo significa che si dovrà sottostare alle variazioni di prezzo dei canoni stabiliti dai relativi proprietari.
Inoltre, le possibilità di personalizzare frontend e backend del marketplace sono molto basse.

CMS

Utilizzare un CMS, come ad esempio WooCommerce o Magento 2, consente di essere proprietari del proprio codice, di averne accesso e quindi di poter anche operare le personalizzazioni che si preferiscono. Pertanto, in questo caso non avremmo un canone annuo da dover pagare, come nel caso di Shopify, ma dovremmo sostenere dei costi di sviluppo inziali.
Il vantaggio principale del CMS è che consente agli sviluppatori di poter personalizzare la piattaforma in ogni aspetto, sia lato frontend che backend. Il lato negativo dei CMS è che, ad esempio WooCommerce non è in grado di reggere carichi molto elevati. Difficile dire quale sia il limite effettivo per ogni caso concreto, ma certamente non permette alta scalabilità.
Magento 2 invece, permette carichi elevati, ma l’enorme quantità di bug e gli alti costi di manutenzione, generalmente ne scoraggiano l’uso per un marketplace.
Un marketplace con WooCommerce ha un costo che parte dai 15/20 mila euro. Per Magento 2 i costi sono più alti, si devono preventivare almeno 40/50 mila euro.

Soluzione proprietaria

Tale soluzione consiste nell’uso di software di aziende specifiche. Stiamo parlando di aziende che, a fronte di un canone mensile, consentono di poter utilizzare il proprio software e-commerce o marketplace.
L’uso di tali software proprietari è altamente sconsigliato, perché significa “legarsi mani e piedi” ad aziende terze, che anche se efficienti ed oneste, potrebbero comunque nel tempo avere problemi non dipendenti da loro.

Soluzione personalizzata

Questa è la soluzione più professionale e che permette maggiore scalabilità.
Stiamo parlando di sviluppare da zero la piattaforma. Generalmente tale risultato viene ottenuto utilizzando i framework Javascript di seconda generazione, come ad esempio ReactJs.
In questo caso è ovviamente molto importante che gli sviluppatori che si utilizzano siano senior e con molta esperienza alle spalle, perché il codice viene scritto interamente da loro e ciò impatta pesantemente anche sugli sviluppi futuri.
Le tecnologie consigliate per avere un’alta scalabilità, sono MongoDb per il database ed ExpressJs per il backend.
Il contro di tale soluzione è il costo dello sviluppo. Il prezzo per una versione base di un marketplace in genere parte da 50/60 mila euro.

 

Migrazione da una soluzione ad un’altra

La domanda che in genere il cliente si pone è se si può iniziare lo sviluppo di un marketplace con una soluzione meno costosa e poi, in seguito a finanziamenti ed incassi, optare per una soluzione diversa, migrando i contenuti sulla nuova web app. Ciò è possibile, anche se entro certi limiti e seguendo determinate accortezze, ma non sempre.

Ad esempio, migrare da Shopify o da una soluzione proprietaria, è estremamente complesso e a volte concretamente impossibile.
La migrazione “da” e “verso” WooCommerce invece, è generalmente la più semplice.