Se si dispone delle capacità tecniche e delle giuste risorse, creare uno stake pool su Cardano può essere una buona scelta e potenzialmente un business redditizio.
In questo articolo vedremo cos’è uno stake pool e quali sono i passaggi fondamentali per crearne uno in grado di operare sulla blockchain Cardano.
Cos’è uno stake pool?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzi tutto definire il concetto di blockchain “proof of stake”. E’ detto proof-of-stake (PoS) un tipo di protocollo per la convalida di blocchi, all’interno di una blockchain, in cui il consenso distribuito viene raggiunto mediante il principio che ogni utente deve dimostrare il possesso di un certo ammontare di criptovaluta (token). La valuta utilizzata su Cardano è chiamata Ada.
In Cardano, come in tutte le blockchain PoS, esiste un certo numero di pool a cui viene assegnato, di volta in volta attraverso un particolare algoritmo, il compito di aggiungere e validare un nuovo blocco.
I token vengono depositati nel pool dai delegatori, utenti della rete che decidono di allocare (mettere in staking) le proprie criptomonete con l’obiettivo di guadagnare una rendita ricorrente. Infatti, al termine della validazione di ogni blocco, al pool che ha effettuato l’operazione, viene riconosciuto un compenso che viene poi ripartito tra tutti i delegatori. Il gestore del pool, ovviamente, trattiene una percentuale di questa ricompensa (generalmente tra il 5% ed il 7% della somma messa in staking).
Come creare uno stake pool su Cardano?
Gli stake pool non sono altro che nodi sulla blockchain di Cardano. Hanno un indirizzo pubblico, dove i delegatori possono inviare i propri Ada.
Chiunque può decidere di creare il proprio pool, ma gli operatori di pool devono possedere le giuste competenze tecniche e un’infrastruttura informatica adeguata.
I pool sono fondamentali per l’affidabilità di Cardano. È importante che gli operatori dei pool siano affidabili e credibili. Ad esempio, è improbabile che i pool che subiscono regolarmente tempi di inattività riescano a validare dei blocchi e che quindi vengano scelti dai delegatori. In casi gravi, un operatore di pool inaffidabile può anche ricevere sanzioni per danni alla rete.
I requisiti hardware minimi per creare uno stake pool su Cardano sono:
- Due server separati: 1 per il nodo del produttore di blocchi, 1 per il nodo di inoltro
- Una macchina offline
- Sistema operativo: Linux a 64 bit (ad esempio Ubuntu Server 20.04 LTS)
- Processore: un processore Intel o AMD x86 con due o più core, a 2GHz o più veloce
- Memoria: 8 GB di RAM
- Spazio di archiviazione: 20 GB di spazio di archiviazione gratuito
- Internet: connessione Internet a banda larga con velocità di almeno 10 Mbps.
- Piano dati: almeno 1 GB all’ora. 720GB al mese.
- Potenza: potenza elettrica affidabile
- Saldo ADA: almeno 505 ADA per deposito in pool e commissioni di transazione.
Per creare uno stake pool è per prima cosa necessario scaricare il codice sorgente (qui il repository ufficiale) e compilarlo su entrambi i server. Il codice eseguibile, una volta avviato, creerà un indirizzo che dovrà essere registrato sulla rete Cardano in modo da ottenere le chiavi del pool.
Attraverso la chiave privata sarà possibile registrare il certificato associato al pool, così che possa essere verificato e riconosciuto dagli altri nodi della rete.
A questo punto, conoscendo l’indirizzo pubblico del nodo sarà possibile versare nel pool la quantità di ADA minima per poter entrare a far parte dell’algoritmo di convalida.
Conclusioni
Creare uno stake pool su Cardano può essere una buona scelta di business, se si dispone di buone capacità tecniche e delle giuste risorse. Gestire uno stake pool, non solo permette di guadagnare Ada, ma permette di contribuire direttamente alla stabilità e alla decentralizzazione della rete Cardano.